Quaderni di cultura repubblicana

ropca intendiamo il cumulo di tutto ciò che forma la nostra ricchezza materiale, morale cd intellettuale, c la di lei storia •) c negando la irriducibi lità dei caratteri cosiddetti nazionali attuali dci popo li europei e le presunte di· s t inzioni razziali. Ecco il suo testo: • La civiltà non è in· genita, ma si elabora per attriti sociali; le stirpi, quantun· que diverse naturalmente c radicalmente di tipo fis ico, hanno simili attitudini alle operarazioni dello sptnto e ti, non ripugnano a certi indirizzi; gli aspetti del progresso non sono privilegio di un popolo; sono quindi arbi trarie le divisioni per razze nel campo dell'incivilimento; tutte le stirpi sono chiamate a conciliarsi nel grande mare dell'umanità c le fonti, i fattori, i processi della civiltà si vogliono rintracciare pazientemen te nel minuto cd immcn· so formicolio dei fatti c dci pensieri social i •. L'opera del Rosa appìica questa impostazione alla ricerca della unità nella varietà dell'Europa e si arresta alla soglia della storia propriamente detta, dove poi agirono quelle forze potentemente unificatrici che furono la romanità, il cristianesimo, il germanesimo, paga di aver dimostrato, come dice la conclusione, che « passo passo, per si· mili guise, sebbene in tempi diversi, i popoli europei, dove per attrito c svolgimento ;n terno, dove cziandio per impulso esterno, uscirono dallo stato originale ferino c si legarono a vita stabi le, a reciprocità di scrvigi e di utili, a patti determinati per cOiltratti fermati e pubblicati con monumenti scritti •· Alla conclusione politica egli era arrivato in uno scritto dell'anno precedente, composto mentre già raccoglieva i materiali per la grossa opera sull'Europa: • Per serbare in Europa quell'equilibric che assicuri dalla guerra generale, e per garantire i principii politici su cui posano gli s tati occidentali, è necessaria la federazione di questi s tati •. B un organico federalismo, che P.C. Masini ha recen20

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