guardare che « il diritto molecolare dell'autodecisione di singole zone miste o frammenti o propaggini di nazionalità, deve essere subordinato a quella superiore esigenza di una unità che sostanzialmente costituisce la nazione ». IL TRIONFO DELLA DIGNITÀ UMANA Ma una grande battaglia che fu propria del Ghisleri era stata combattuta tra lui e Giovanni Bovio nel 1887 per una causa che, purtroppo, non è stata ancora da per tutto risolta: è quella stessa che al tempo fasci s ta prese il nome infausto di razzismo. In occasione della prima impresa co· loniale d'Italia, il Bovio nel 1885, parlando a nome della estrema sinistra, aveva imprudentemente affermato: • Per noi un diritto alla barbarie non esiste, come non esiste la libertà d'ignoranza, la libertà di delinquenza. Esiste un diritto fondamentale: quello che ha la civiltà di d iffondere dovunque la sua potenza innovatrice, come si diffondono h luce e il calore ». E inoltre: « La civiltà si espande come può, dove con la scienza, cioè in se stessa, e dove con la violenza, cioè oltre di sé. Sotto questo rispet to l'espansione dei grandi Stati è l'espansione del pensiero » , Giustamente il Ghisleri osservò che, sebbene Bovio avesse dichiarato, concludendo, di essere contrario all'impresa africana, gli argomenti da lui portati, invece, la suffragavano. Ghisleri, in un piccolo volume che intitolò Le razze umane e il diritto nella questione coloniale, si propose di dimostrare per mezzo di prove storiche e di argomenti scientifici che non esiste razza superiore o razza inferiore, se non perché circostanze di tempo e di luogo, di libertà o di oppressione, hanno consentito gli sviluppi all'una piuttosto che all'altra, in un dato momento, per poi successivamente rovesciare le fasi. Lo studio porta prove e do25
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