Quaderni di cultura repubblicana

IL CONCETTO DI NAZIONE L'elaborazione che si è detta della dottrina sociale repubblicana impegnò soprattutto il Ghisleri come politico, ma è superfluo dire che questo non fu il suo unico interesse. Contrario alle monarchie, di cui seppe mostrare e le colpe storiche e quelle a lui contemporanee, fu avversario della Triplice, in cui vedeva la negazione del Risorgimento e un patto tale da precludere - fino a che fosse rimasto in vigore - la possibilità di unire alla patria le popolazioni ancora irredente. Quando nel 1914 scoppiò la guerra europea, fu Ghisleri a scrivere quel proclama del Partito repubblicano, in cui si affermava: • Non rappresenta l 'anima d'Italia il governo C'be dichiara la propria neutralità con una formula equivoca ed egoistica.... Guai a chi governa, se, continuando la sua politica a ritroso dei sentimenti della Nazione, con subdoli pretesti d'equilibrio e di compensi (argomenti della politica d'avventura dei mercanti di popoli) s'illudesse di trascinare i nostri soldati a combattere altrove, per imprese di pirateria, non per la causa della libertà: o sui campi di Borgogna per la sorella latina , o a Trento e a Trieste •· Eppure, qualunque riflessione, meditazione, condanna, indusse in lui la condotta a fini dinastici e non nazionali della guerra, il suo senso del limite non fu mai offuscato: quando, al tavolo della pace, venne la questione delle minoranze etniche, che non avrebbero potuto essere comprese nei confini delle nazioni a cui pure appartenevano per lingua e per tradizioni, egli tenne pubbliche conferenze in cui volle provare che Nazione è unità geografica ed economica, oltre che spirituale, e che in ogni caso si dovesse analizzare il come e il perché della formazione delle isole etniche nel territorio di altri popoli, e sempre si dovesse 24

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