Quaderni di cultura repubblicana

zioni della miseria, rende chimerici e repugnanti i sogni di una uniforme eguaglianza, di cui si compiacciono i popoli avvilit i •. E quale sarebbe il compito proprio del Partito repubblicano, una volta conseguita la vittoria per la riforma istituzionale? Nel • conflitto tra chi lavora e chi fa lavorare •. secondo ciò che - assai prima di Marx - videro Romagnosi, Gioia, Sismondi e Cattaneo, • l'intervento della legi· slazione c degli altri poteri sociali, quale "principio di equità e di provvidenza pubblica" [contro] tutti i fenomeni dell'ineolpabile miseria, della pubblica e privata economia ». Perché infatti - dice Ghisleri - • la m ia concezione della repubblica non esclude qualsiasi m igl ioramento morale ed economico della mol titudine, ne è bensì la condizione e lo strumento, e il mio positivismo o sperimentalismo repubblicano, appunto perché tale, non esclude qualsiasi evoluzione, anche dei rapporti economici •. Del resto, • l'ins igne fatuità dei nos tri marxisti non è peranco riuscita a comprendere tutto il valore e la potenzialità de lla padronanza giuridica popolare • . • 1:. da gente per bene, è acquis tar lode di senso politico • . elice ironicamente, • il non dare importanza alla fo rma d i governo, a lle differenze tra repubblica e monarchia, che è quanto dire tra l'essere padroni e l'essere servi. Eppure in questo elementare concetto dell'essere padrone de i propri voleri, è il cardine di ogni riforma economica e di ogni progresso sociale scientificamente inteso. cioè non impos to dall'alto per decreto di dittatori e per concessione di privilegiati, ma maturato e imposto dalla maggioranza, come imperativo categorico eli evolute coscienze. La forma più sincera, più perfetta, insino a qui sperimentata della sovranità popolare, è offerta dalla repubblica federativa, a base di suffragio unive rsale, con la rappresentanza proporzionale e con il referendum... Quando diciamo sovranità popolare e libertà per tutti gli inte22

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