gli interessi di una sola porzione della cittadinanza, ma degli interessi di tutti... Se adunque in una repubblica, in un dato momento della sua storia, veggasi predominare un dato ordine d'interessi o un dato ordine di cittadini, ciò non s ignifica che la repubblica per suo proprio isti tuto ne debba essere l'organo e lo strumento; ma unicamente vorrà dire che gli altri ceti e gli altri interessi ancora non appresen> a valersi delle stesse armi giuridiche (del voto, dell'eleggibilità, della legislazione) per farsi valere. Però lo s tesso conflitto degli interessi antagonistici, che la repubblica deve rispettare, non ta rderà a far e ntrare in funzione anch~ gli s trati amorfi o incoscienti; e la libertà dei conflitti , ad accelerarne la maturità e la evoluzione •· Quando questo accada, come deve accadere e come è accaduto negli Stati Uniti - aggiunge - • avverrà ... che le classi si confondano così da non ravvisare più nei partiti se non gruppi d'interessi e di te ndenze d i formazione mutevole, dentro a una società in continuo moto, e tutte le convenzionali distinzioni di cet i s tabili disparire, cosi che più nessuno saprebbe ravvisarvele. Allora la repubblica appare, qual'è di fatto, Io s trumento dell'individuale progresso in seno a una società, i cui poteri non sono che Io specchio e la somma delle volontà individuali • · I repubblicani ritengono - dice Ghisleri - che • tutti i ceti, cosi come tutti gl'individui , abbiano diritto a sollecitare il proprio benessere, ma quivi appunto deve mos trars i l 'abilità dei propagandisti repubblicani: nel dimostrare come tutti i ceti, inferiori, medi o superiori, avrebbero interesse a vivere in un'Italia ricostituita secondo l 'ideale repubblicano », Risparmio, forma dei tributi , produzione, condizione delle arti e mestieri, tutto dipende dalla forma di governo; pertanto • dovrebb'essere compito nostro dimostrare che tutti, dall'operaio al capitalista, dal bracciante disoccupato sino al 20
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