Quaderni di cultura repubblicana

ne politica • (1899-1902), furono le principali riviste da lui fondate, che ebbero grande parte nel puntualizzare l'ideOlogia della Scuola repubblicana, allorquando le varie correnti andavano cercando i punti di confluenza per costituire nel 1895 il Partito repubblicano ital iano. L'ultima rivista citata ebbe particolare importanza, perché, nata dopo la repressione reazionaria del 1898, servl non poco al la battaglia politica. Ma non fu certamente senza r ilievo nella vita di Ghisleri il lavoro di redattore-capo svolto prima presso il quotidiano « Bergamo nuova •, d'indirizzo laico e garibaldino, che ebbe inizio nel 1878, e soprattutto quello svolto presso il c Pro patria • di Napoli, ove lo chiamò Matteo Renato l mbriani, per suggerimento di Giovanni Bovio. Presso la redazione di questo quotidiano, nel 1882, Ghisleri conobbe Guglielmo Oberdan, che si avviava a l suo sacrificio e che - è presumibile - suscitò in lui un interesse più acuto per i problemi dell'irredentismo e nei riguardi dt'l destino travagliato delle contese zone di confine. La sua esperienza giornalistica diede frutt i utili. Se oggi il positivismo è per noi elemento di una storia che ci appare remota, quando poniamo mente al suo logoramento e alla reazione idealistica che lo abbatté, dobbiamo ricordare che, a l tempo di Ardigò o di Labriola, quella positivistica era una campagna di avanguardia, che rimuoveva i veli e le approssimazioni dell'età romant ica, per cercare nella concreta realtà, sottoposta al controllo della scienza, la diagnosi dei problemi, onde poterli rettamente risolver~. Ora, è da notare che appunto Roberto Ardigò scelse la • Rivista repubblicana • del Ghisleri per pubblicarvi la sua Morale dei positivisti. E che si trattasse di temi di avan. guardia non accetti ai più, lo dimostra il fatto che la rivis ta, di cui pure furono collaboratori assidui anche Alberto Mario, Gabriele Rosa, Ardigò e Colajanni, non riuscì a diffon8

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