dei r apporti sociali, e che alla organizzazione dei lavoratori provveda una nuova forma di educazione delle masse popolari. Tutte le teorie sociologiche si devono saggiare sperimentalmente, per sceverare quello che è utopistico da quello che è vivo e vitale. Dai fatti risalire ai principi, e non viceversa, e i principi devono essere la luce ideale che illumirra le azioni umane. I maggiori critici della società capitalistica sono Marx e Mazzini, materialista l'uno ed idealista pratico l'altro, divisi soprattutto nel metodo del riformismo sociale; dogmatico il primo ed antidogmatico l'altro. «La teoria di Marx non è falsa, perché in fatto il fattore economico primeggia su tutti gli altri, ma è unilaterale, perché fa buon mercato di quei fattori morali che nei gradi elevati dello sviluppo sociale acquistano importanza sempre maggiore>>. Nelle due fasi del processo produttivo della ricchezza, iniziativa pubblica ed iniziativa privata, vi sarà giustizia vera se tutti gli agenti della produzione saranno messi in posizione di eguaglianza in partenza: si separeranno dopo con la concorrenza, ma la concorrenza sarà impossibile se in partenza le parti non si troveranno in posizione di eguaglianza. Il progresso economico è un fatto. Colajanni lo ha studiato nel 1913, e nel 1962 si parla di « miracolo economico». Quella di Colajanni dunque è un'anticipazione. Perché « miracolo»? Chi parla di miracolo pensa evidentemente all'intervento di fattori esterni, magari soprannaturali. Il progresso economico è figlio dell'uomo, è frutto del lavoro umano, della fantasia creatrice dell'uomo. È scienza e volontà. La riforma agraria, che è alla base del progresso economico della nazione, non si risolve limitandosi alla spartizione formale del latifondo, e perdendo di vista il costante incremento della produzione, che è un imprescindibile interesse collettivo. È tempo di affrontare il problema dell'urbanesimo, che è concomitante col fenomeno dell' industrialismo. << II dis livello considerevole dei salari e nel tenore di vita, i contatti frequenti, i mezzi di comunicazione facili e a buon mercato, acuiranno tutti gli appetiti, tutti i desideri, tutta l'immaginazione dei contadini e li sospingeranno fatalmente verso le città... Sapienza di governo vorrebbe che si prendessero tutte le misure adatte a discen-- trare e non ad accentrare la vita economica e politica; savia politica vorrebbe che i benefici della civiltà venissero assiJ4.
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