Quaderni di cultura repubblicana

mera dei Deputati nel 1894 l'irredentismo che sospingeva alla guerra cont ro l'Austria-Ungheria per l'annessione di , Trento e Trieste,, (pag. 431). Per la verità storica in quel tempo alla guerra contro l'Austria non sospingeva nessuno; non gli irredentisti che si limitavano a protestare contro la Triplice Alleanza considerata una <<rinunzia formale>> alle terre i taliane soggette, e tanto meno i !egalitari e i circoli di Corte, strettamente e fedelmente legati alla Triplice. Ma Colajanni, come tutti gli idealisti democratici, partecipava alla illusione che l'ascensione del socialismo nel mondo avrebbe reso sempre più improbabile ogni possibilità di guerre, ed a lla grande illusione che la pace riposava oramai serenamente sul guanciale della interdipendenza economica delle nazioni. La illusione durò finché non si videro marciare disciplinatamente i socialisti tedeschi nei reggimenti imperiali con Carlo Marx nello zaino, nonostante qualche lodevole eccezione, come quella della Luxemburg e di Liebknecht. Scriveva Colajanni nel 1906: << Il grandioso movimento socialista coopererà energicamente, e coopera già in efficace misura, all'incremento rapido della solidarietà internazionale attraverso la solidarietà d'interessi tra le classi lavorat rici>>. E chi non ha coltivato questa illusione prendendo alla lettera i postulat i di tutti gli « apostoli>> del socialismo? Senonché le illusioni, già seriamente incrinate durante la prima guerra mondiale, sono crollate del tutto quando si sono visti trionfare gli <<Stati socialisti>>. Abbiamo visto nascere a llora un più temibile militarismo, e - come aveva dimost rato il Colajanni - il rnilitarismo genera l' imperialismo, e perciò conduce alla guerra. Il colonialismo è una forma di imperialismo, economico e militaristico, e come tale Colajanni lo combatté con intransigen te fermezza. <<La democrazia odia e combatte la polit ica coloniale, perché si preoccupa più della distribuzione equa di una modesta ricchezza che dell'accumulo di una colossale nelle mani di pochi cresi, che si t ramutano spesso i n tanti Schylock ; perché ai lavoratori europei nulla importa se pochi capitalisti ar ricchiscano enormemente sfruttando la servitù dei lavoratori di Giava, delle Indie, dell'Africa, quando la loro sorte non viene migliorata in alcun modo; perché, come affermò un congresso di economisti tedeschi (Berlino, 1880), le colonie sono dispendiose e inutili, fatte 31

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