Quaderni di cultura repubblicana

sociali, dai «Fasci Siciliani » (1892) alla rivoluzione bolscevica (1917-1920). Dai primi conati di organizzazione sindacale · che, mescolando il sacro con il profano, manifestavano in piazza con le effigie di Carlo Marx, del re e della Madonna, paradossalmente affratellate, al trionfo della «dittatura del proletario» in Russia. I due fenomeni ebbero naturalmente in Colajanni consensi e reazioni differenti. Anche quando polernizzava con i sistemi del cosi detto socialismo scientifico, egli caldeggiava le giuste aspirazioni dei lavoratori con impetuoso senso di fraternità umana, che ricordava gli scatti del sentimento di Mazzini descritti da Bolton King: <<Tutta la sua calda, appassionata simpatia andava ai diseredati. La compassione, dice uno che lo conosceva, compariva nel suo volto e vibrava nella sua voce quando egli parlava delle masse e delle loro privazioni, dei loro stenti... Egli parlava con indignazione dei lavoratori percossi dalla miseria, della loro vita stentata, della vecchiaia loro squallida e senza assistenza >> (Social teories). Ma noi sappiamo anche, con la guida delle opere di Colajanni, che Mazzini, oltre i suoi scatti passionali di fraternità umana, dette un vero codice di sociologia sulla questione sociale. L'assistenza morale e politica del tribuno Colajanni alla causa dei lavoratori fu dunque preziosa ed efficace nel momento giusto. Egli la chiamò: <<la grande battaglia del lavoro» (189~). Poi, dalla grande voragine apertasi in Europa con la guerra del 1914-18, vide sorgere il gigante sanguinario di un popolo che si illuse di spezzare tutte le catene. La Russia disertò la guerra per scatenare la <<sua» rivoluzione, e instaurò un nuovo regime politico che si chiamò <<dittatura del proletariato», in una ipotetica alleanza di <<soldati e lavoratori». Poi i lavoratori man mano sparirono e rimasero i soldati. Una dittatura comunque si impose, non fu certo quella del proletariato, ma di una oligarchia politica che disse di agire in nome del proletariato. Era il trionfo non propriamente del comunismo, ma di una fazione di comunisti, che con mano ferrea istituzionalizzarono una ideologia dogmatica. Le varie fasi della Rivoluzione russa, per la vastità della documentazione storica che hanno ricevuto da una schiera immensa di osservatori e di interpreti, non hanno bisogno di essere descritte qui. La grande rivoluzione compiuta dal bolscevismo russo (bolscevismo, ossia maggioranza per modo di dire, perché i pro25

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