Giovanni Conti nel volume Il Divenire Sociale condensano tutto il pensiero di Colajanni, diffusamente illustrato in · numerosi lavori, sull'argomento socialismo. Egli, fedele al metodo induttivistico, dai fatti risale ai principi che spiegano dottrinariamente l'ingiusta disparità economica fra lavoratori e datori di lavoro, fra salariati e capitalisti, e definiscono la responsabilità morale del potere politico, che a sua volta protegge il privilegio economico. Ma tutto ciò è naturalmente critica retrospettiva. perché oggi la Repubblica democratica ha giuridicamente cancellato ogni sistema di privilegi. La Cos tituzione repubblicana con l'articolo 39 ha risolto la questione sociale perché riconosce nel Sindacato operaio una fonte di diritto pubblico e il potere di resistenza legale alle sopraffazioni dell'altra parte, vincolata anch'essa dagli obblighi contrattuali. Una «Repubblica fondata sul lavoro>> è già di diritto una Repubblica<< sociale»; non resta che farla diventare di fatto con gli stessi strumenti costituzionali che sono nelle mani della sovranità popolare. Si può dire che il regno della violenza è ormai finito; deve essere finito. Non ha più ragion d'essere la violenza privata perché è scomparsa ogni violenza pubblica, mercè la <<oppressione politica» esercitata dallo Stato fondato su un sistema di privilegi. E allora la voce di Napoleone Colajanni si levava ammonitrice e giustiziera, e invocando l'impero della legge e la missione del Governo perché restituisse alle popolazioni meridionali la fiducia nella giustizia, dopo secoli di dominazione straniera e 49 anni di monarchia italiana, tutti falli· mentari. Memorabile il suo discorso alla Camera del 29 maggio 1909, in cui risultò sotto il riflesso di una luce cruda la completa realtà della situazione morale, economica, politica nella quale il Mezzogiorno si dibatteva con saltuari conati di impotente ribellione. Colajanni vedeva la quesqone sociale con gli occhi di Mazzini, e il celebre (ma non tanto) libretto dei Doveri dell'Uomo lo considerava il testo sempre vivo di evangelizzaziOne dell'integrale riscatto umano. Ne ha illustrato la forza costruttiva, balzata da una grande fantasia creatrice, con una critica serrata di tutti i sistemi socialisti, per giungere alla categorica affermazione: <<Mazzini non fu mai sorpas· sato ». È il t ema della sua conferenza compresa nel ciclo commemorativo che si tenne a Genova nel 1905. Nella filoso21
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