lajanni)... La conseguenza necessaria, fatale, della debole coesione di una società così fatta, è che i deboli vene rano, i furbi sfruttano, i fo rt i ostentano come una vi ttoria, o, minacciati dalla piena che ingrossa. si mettono in salvo abbandonando l'impresa, o capitolando. Così con le transazioni della propria dignità e con i detriti della fede e della stima siamo riuscit i a f abbrica re un'altra grande ruota. cui è affidata la propulsione della nostra macchina sociale (Bianchi). D'onde la mancanza d'una fede qualsiasi, la indifferenza, la diffidenza, la niuna o fiacca attitudine all'associazione, e quell'egoismo, quel particolarismo nell'individuo, nei comuni. ne lle regioni, descritto mirabilmente da chi lo professava senza ritegno, il Guicciardini, e flagellato da quanti nutrono grandi ideali, e negli ultimi tempi, con profonda sincerità e con vigore non comune, dal De Sanctis>> (Colajanni). Non si può più illustra re la questione meridionale, che ha una vasta letteratura, e il concorso di Colajanni è preminente (Arcangelo Ghisleri nell'occupa rsene compiutamente si è spesso riferito all'opera sua) nei termini in cui si presentava prima della vigente Costituzione repubblicana. La Repubblica ha rimosso gli ostacoli politici, che la Monarchia aveva immobilizzati col suo esasperato centralismo amministrativo, per risolvere i vari problemi imposti dagli interessi locali. Le regioni a Statuto speciale sono nate per questo. Ma anche per questo il monito di Colajanni deve essere sempre ricordato come guida spirituale all'impegno dei posteri che lavorano sull'insegnamento del precursore. NPlla conclusione dei suoi Settentrionali e Meridion~~li Pgli ~criveva: « All'Unità morale non si arriva che col •e!npo, colla istruzione , coll'educazione, col sentimento spontaneo, che trascina all'imitazione... Questa Uni tà morale, a base di cul tura e di benessere equamente ripartiti tra le SiTigole regioni d' Italia, devono perseguire e conseguire consacrandovi le opere. i pensieri, quanti amano la vera grandezza della patria; ma devono consacrarvisi maggiormente ' utti gli e!Pmenti sinceramente democratici , che prevalgono nel settentrione e che nel Mezzogiorno e ne lle isole troveranno sempre una massa che Ii schiaccerà, se bene maneggiata dai governanti, sino a quando durerà la loro incoltura e la mancanza di educazione politica ». Ora non più. La Repubblica 17
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==