Quaderni di cultura repubblicana

e garibaldini, vi era in realtà un crescente contrasto di im· postazioni circa il ruolo del Partito d'azione, un contrasto che Mario, così affezionato a entrambi i capi e al tempo s tesso così geloso della propria autonomia, forse sottovalutava. L'attivismo garibaldino, riducendo il ruolo del Partito d'azione a generoso strumento della politica monarchica, sempre pronto a sacrificarsi, finiva col togliere alla democrazia le sue finalità politiche post-unitarie, e Io sforzo dei volontari, ride-tto al puro combattentismo dalla politica monarchica, era raffrenato e utilizzato, da questa, ai propri fini. Invece la posizione di Mazzini, più lucida ancora nel suo seguace Maurizio Quadrio, consisteva nella piena e consapevole t:spansione della democrazia, che avrebbe sospinto la monarchia, di azione in azione, fino al limite estremo del cammino da compiere in comune, quello dell'unità na· zionale, per superarlo in una nuova e più audace tematica di proponimenti e finalità. Era un dualismo tra pura prassi e coerenza ideologica repubblicana, che si agitava sotto il nome di garibaldini e mazziniani nel fronte della democrazia italiana: dalle posi· zioni garibaldine deriverà la sinistra parlamentare e tra· sformista, dalle posizioni mazziniane il Partito repubblicano, sito all'estremo dello schieramento politico italiano. Sebbene Mario facesse di tutto per eliminare questo dualismo e per convincere Garibaldi che non v'era differenza tra lui e i mazziniani, in realtà la differenza aumentò negli anni successivi e la polemica tra Garibaldi ed il mazziniano Quadrio la documenta nitidamente: da una parte l 'azione sempre più generosa e sottomessa per l'unità sotto la monarchia, che costò a Garibaldi la ferita di Aspromonte e l'• Obbedisco! • dell'agosto 1866, dall'altra le cospirazioni repubblicane e la fucilazione del caporale Barsanti. 11

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==