ventò una burla e una menzogna e Giuseppe Mazzini, giudicato in contumacia, fu per la seconda volta condannato a morte. Cavour disse anzi, che, ove lo avessero preso ed arrestato, lo avrebbe fatto impiccare sulla piazza della Acquasola. Ma non si limitò solo a questo il governo del conte di Cavour. Dopo il clamoroso processo di Mazzini, esso volle essere cortese verso il Borbone e fece trasmettere a l governo di Napoli, perché ne usasse nella inquisizione contro i poveri prigionieri di Sapri (e quegli incartamenti dovevano essere posti in mano a l procuratore generale Echaniz. una vera belva umana!) tutte le carte c i documenti sequestrati in Genova nella casa del povero martire. Di cui il governo liberale del conte di Cavour non volle rispettare nemmeno la povera compagna, la infelice Enrichetta, rimasta sola e desolata con la figliola orfana dell'Eroe. Fu emanato l'ordine di sfratto delle due infelici dal territorio degli Stati Sardi, perché ospiti indesiderate. L'Intendente di Genova nel suo rapporto poliziesco al ministero dell'I nterno riferl che in casa della signora Enrichetta Di Lorenzo convenivano esuli e cospiratori di ogni parte d'Italia ed anche emissari mazziniani. Ora, scrisse nel suo rapporto quel dabbenuomo di intendente (prefetto) che. tenendo conto dei pianti della sventurata e della malferma salute della bambina, aveva creduto opportuno accordare alla signora una dilazione di quaranta giorni per la esecuzione dello sfratto, e ciò di propria iniziativa. La relazione del prefetto tornò indietro con una sola annotazione del conte di Cavour: " Si risponda che mantenga l'ordine di partenza "· La data apposta alla nota in calce è quella del 17 aprile 1858... La fantasia popolare illuminò di luci e colore di poesia la t ragedia del Pisacane, tramandandola come una leggenda alle generazioni avvenire: eran trecento, eran giovani e forti e sono morti! 29
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==