Quaderni di cultura repubblicana

ardui della vita meridionale e, contrariamente all'indole della intelligentia del Sud - che si dice astratta -- preferisce i problemi concreti, economici, sociali, morali. Il Galanti percorre alla fine del sec. XVIII le province napoletane e t rova dapper tutto miseria, ignoranza, superstizione, prepotenza feudale , baroni oziosi, plebi squallide, tribunali corrotti, molti " paglietta " e " cavalocchi », borghi e città neglette, campi col t ivati con arretratezza, e poi preti, preti, pret i; conventi, conventi, conventi. A Lecce, città di ventimila anime, t rova ben trentadue convent i; Brindisi, Taranto, Gallipoli gli appaiono paesani sordidi e sonnolenti. Gli economist i meridionali cercano nelle riforme economiche, nella diffusione della pubblica istruzione la via della salvezza, e tutti chiedono l'abolizione del fet:dalcsimo. Qualcuno di essi lancia come un grido di disperazione e proclama una verità che oggi sembrerebbe veramente pleonaslica: "Anche i contadin i sono uomini "· Ebbene, entro questa società avvengono degli scoppi rivoluzionari, dei tentativi di liberazione, e così avvenne lo sbarco avventuroso di Gioachino Murat, quello dei fratelli Bandiera, già riferito, la rivolta del Cilento : tutte queste sommosse o spedizion i precedute, a mo' di prefazione cruenta, da quel moto di giganti che fu la rivoluzione napoletana del 1799. Ebbene, contro Mario Pagano si levò la plebaglia di Napoli. I lazzaroni di Napoli davanti alle forche dei patrioti cantavano: Evviva lu papa santu ch'ha mannatu i cannuncini pe ammazzà li giacubini! E di fronte al cadavere della poetessa gentile Eleonora Fonseca Pimentel cantavano, grignando: 'A signora donna Lionora, ca cantava 'ncoppa o triato, mo balla 'ncoppa o Mercato! E lanciavano il grido lugubre: "Viva lo Rre ! ». Il problema era dunque gravissimo, ma si imponeva con urgenza alla attenzione dei patriot i e r ichiedeva una 18

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