( 578) si raccolse intorno al Mambrini, negoziante onestissimo- il quale per .commissioni svizzere avea fatto incetta di mollo grano, in parte spedito, in parte ancora ne'magazzini-; gridandolo autore del rincarimento , la moltitudine invasene il magazzino, indi chiese la vita del povcr·uomo, non d'altro colpevole che d'essere mercante di grano piuttosto che di vino. E per salvarlo gli amici lo travestirono da guardia di confine. . Frattanto il governo lombardo mandava staffette e staiTette.a Venezia, intercedendo dall'arciduca Ranieri si ·compiacesse proibire l'esportazione; e il vicerè rispondeva sempre non essere ancora necessario - abbench~ il municipio e la delegazione lombarda, tementi gravi disordini fin da gennaio, esponessero il forte pericolo con tali istanze e sì vivaci parole, quali il gol'erno mai ne udì da'suoi subaltcrni -. Ma cbe potevano le autorità di Milano se l'oracolo austriaco non s'era per anco degnato manifestare i suoi volrri , se queste autorità non hanno veruna larghezza nell'esercizio delle loro incombenze, se lo stesso vicerè è una nullità di rimpetto al consiglio aulico? Per ciò i magistrati non apparvero in nessun luogo. l tumulti avvenuti, le concordi rimostranze de'municipi e la pauni dell'indimane commossero alfine il governatore conte Spaur; il quale , ?Ssumendo la sindacabilità del suo atto, li 18 febbraio a tre ore pomeridiane, proibiva l'esportazione del frumento, grano turco e loro farine per l'estero. Il giorno dopo i cereali soiTersero un ribasso del 8 per cento. E J'ordiue fu confermato. Se merita lode quel coraggioso e sp.ontaneo proposito del governatore, tanto più biasi-
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