( 574) sero, fece man bassa sul grano che ivi era. E le au~ torità? E i soldati? Oh bella ! le autorità scrivaccbiavano ne'loro uffici; e i soldati misti alla folla de'turbolenti strepitavan con loro, o ridevano, nulla curandosi di frenare i saccheggiatori. - A Sesto Calende, una moltitudiue di circa 500 persone, tutta plebaglia, assordando il ciclo con imprecazioni, derubò una grande quantità di grano. E poi, non ancora contenta, urlava per ubbriacarsi della propria ira ed invadere i magazzini e anche le abitazioni di alcuni privati. Se non che un certo Cioni, capo dell'antica truppa stanziata a Sesto, commosso all'aspetto delle imminenti sciagure, rccossi dal comandante delle truppe nuovamente arrivate, supplicandolo ad acquetare il tumulto, ma solo facendo schierare le sue milizie ; poichè il Cioni assicurava che questa militare dirnostranza avrebbe bastato a disperdere que'forsennati. Il comandante riuutòssi , dicendo : -Tali non sono i miei ordini!- L'onesto Cioni, non iscorgendo rimedio, assuntasi la pericolosa sindacabilità d'ogni evento, ruccolse i propri soldati , li condusse di faccia al popolo, cui tentò di persuadere colle buone, ma invano. Inslrulta la piccola schiera di far fuoco all'aria, questa s'avanza e scarica ; indi senza lasciar tempo ai tumultuanti di scorgere la nessuna perdita fatta, il Cioni insegue la moltitudine a baionetta; e la moltitudine impaurita si disperde c tutto rientra nell'ordine. Ignoro se l'eccellente uomo sia stato punito d'aver provveduto con sì generosa astuzia alla sicurezza comune, ma lo sarà senza dubbio, 9uando non resti ad alcuni impiegati quel pudore che ~l governo rigetta per tutto con insolente disprez~o
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