Miscellanea del giorno - 1847

( 3i3) gnano punto que'cbe lo dicono e credono come possibile. Così gettavasi il germe d'un nuovo male fra i tanti che dividono la Svizzera . I disordini accaduti in Lombardia, durnotc l'ultima settimana di carnovale, lungo le frontiere svizzere, per la carezza delle granaglie, sono gravissimi. Non tanto per le sciagure prodotte, qu&nto pel loro carattere. E come i giornali, per inesatte informaz ioni o per tema, non rivelarono tutta la verità, io ne darò alcuni cenni. Fino dai primi giorni ùi febhraio gridavasi fortemente tra il popolo contro gli Svizzeri , come quelli che a provvedere la Svizzera aillitta dai timori di carestia, esportavano molto grano; correvano c si facevano correre falsi romori che il grano potesse mancare anche in Lomhardia. L'esacerbamento degli animi era straordinario; nulla però si temeva dai cittadini, essendo il dì 13 febbraio lungo la frontiera ticincse, compreso Como, Varese e Laveno , comparsi 5000 uomini circa , ed essendo nolo il vigilante rigore della polizia austriaca. E taluni -abbondano in ogni luogo i semplici - estimavano questo cordone militare non si dovesse attribuire a ' 'erun fine politico, bensì allo zelo del governo in difendere i beni e la quiete de'cittadini . Essi toccavano molto !ungi dal vero. Lunedì 15 febbraio avea luogo in Varese il consueto mercato ; e il prezzo de' grani sollevandosi fu or di modo, una moltitudine pazza di contadini accorsi per comperare, diedesi a gridare , a strepitare .' e~ ag-: grupparsi , bestemmiando co~tro i_ merc~nll sv•.zzen intervenuti al mercato ; e mmaCCiand.oh se reSJStes-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==