( ~70) la vittoria. Poichè le nove congregazioni provinciali si dichiararono contro il progetto ; la congregazione centrale fu anch'essa invitata dal governo a esaminar la proposta, e raccoltasi li 10 febbraio, sembra con giubilo de'veri cittadini voglia battere nuovo sentiero, voglia riscattare le vili condiscendenze passate , proteggendo colla mente e coll'animo l'onore, i diritti e la vtta che resta nelle Iombarde provincie. E se le venne rimprovero , quando si fe'cortigiana, or le si deve un encomio riparatore, mentre si fa cittadina. L'avvocato Nazzari , bresciano c uno dc' rappresentanti, scrisse il voto, adornandolo di belle c chiare ragioni ; e la congregazione disapprovò unanime il progetto del governo. Il quale interrogava solo per la forma, e perdeva la causa in sulla piazza, ne'consigli e negli scritti. Ciò non ostante persevera; giacchè il 1° febbraio giungeva lettera di Vienna firmata da Kolowrat, nella quale ra'ccomandavasi caldamente l'alTare al governatore, c poi soggiungevasi di spedire tal lettera al governatore veneto, onde ne sia interrogata anche quella congregazione centrale. Molto giova sperare dietro l'esempio lombardo; ma la nota servilità di parecchi veneti deputati, che amano solo il loro stipendio, lascia gran dubbi non si tradisca a Venezia perfino la causa de' poveri. Corre voce d'alcuni arresti politici fatti nel Veneto ed anche a Brescia. Si parla d'un Luccbese, amico dei poveri Bandiera, arrestato a Venezia nel dicembre 1846. Taluni lo credono già rimandato fuori del regno. Sebbene all'orecchio dell'Austria tuoni ancora l'indignazione d'Europa, i nobili polacchi fatti prigioni
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