Miscellanea del giorno - 1847

·( 542) v'hanno forse fatto credere a nemici che non erano vostri, non v'hanno forse condotti a lunghi macelli, non l.iJsciandovi in rimerito delle vostre vittorie che r onor di morire in uno spedale per essi? Ora che la benda è caduta, ci avvediam finalmente che la vostra causa è pure la nostra; il trionfo delle libertà vostre sarà pure un trionfo per noi; .i vostri mali furono i nostri; per lunga e consimile serie di gioie e dolori trapassarono i popoli tutti . Onde nel popolo tedesco speriamo un amico, non un nemico; chè i.n Italia si ama quanto di bello e di grande nasce e matura in ogni luogo, perchè la patria del grande e del bello è una sola. E noi vi amiamo per la vostra perseveranza nel bene' per l'onesta ingenuità dell'anima vostra; vi amiamo per la profondità delle ricerche negl'intellettuali segreti, per gli ardir i della vostra filosofia , vi amiamo ne' canti guerrieri di l{orner e ne'lamenti dell'infelice Maria Stuarda ; vi amiamo in 1\Jopstock e Lessing, in Goethe e Schiller, in Giovanni Guttenberg e in Beethoven, in Alberto Durel'o e in Cornelius. Mollo avete che noi non abbiamo; molto abbiamo che voi non avete; forse l'indole italica discorda colla germanica assai. Ma questo non implica dovere dì nimicizia, ben~l d'aiuto reciproco; siamo due corde sulla lira dell'umanità., che danno su·ono diverso; ma siam necessari entrambi all' armonia universalè. Allorehè dunque·comperati scrittori vi gridano : - Gli Italiani sono vostri nemic'i!- non lo credete; un nuovo inganf!O gli è questo de'vostri e nostr.i nemici, dell'Austria. La quale essendo la massima delle nostro sventure, ha lordato in Italia il ?ome tedesco d'ogni sua colpa; onde se ci scappa un Improperio contro i Tedeschi, non intendiamo ragionare di voi, ma degli Austriaci.

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