( 557 ) bellissime a conoscere prima gli afi'ari propri , indi quelli di Mogador e di Calcutta. Gran colpa di questo risiede nella letterata ciurmaglia, aiutatrice possente de' governi oppressori, forestieri e non forestieri, quando si costituisca in azienda fabbricatrice di femminili ciance, quando li bidinosa non d'altro che degli altrui vituperi non ami combattere che le battaglie della calunnia, quando non sappia ostentar che il coraggio della adulazione bassissima e alimenti così la vanità degli eccelsi da farci disprezzati dopo essere stati temuti; quando non socc:orrendo alla bramosia degli assetati intelletti, non curando la fama degli operosi, ai giovani persuada essere la vita non azione, ma sonno, stolto ardimento il cozzare per la virtù coll'avversa fortuna, c fine supremo dell'uomo un largo tozzo di pane non bagnalo da sudor generoso , ma dalle lagrime della puura; quando inaridita , quasi cisterna d'estate, non trovi in fondo all'anima propria che ciottoli c fango, c cbi s'inrontra tenti lapida r con que'ciolloli, intridcre di quel fango; quando per la nullità sua ricorra all'orpello delle letterature straniere, e deturpi così le dh•ine sembi11nze dcll'italico ingegno, invece che farsi col biasimo c colla lode, co'giornali c co' libri, col fervore poetico c coll a meditazione profonda, gelosissima c vigi l custode dcll'onor della patria, vendicatrice dc' giusti o!Tesi, tormento de' vili, gloria de'buoni. Brgina del mondo è la voce de'popoli, che suona voce di Dio; e quelli che scrivono , che rompono il pane della parola , de,•ono pungere, dilatare, timoneggiarc l'opinion pubblica, onde porti fama od infamia , come Tuole giustizia, innamorando gli animi giovani della verità ch'è bella , c della.
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