( 552 ) non esiste confine contro l'arbitrio potente ; rotte le sante norme della giustizia, non avvi ragione per cui non abbia il governo austriaco ad impessimire t trascinando alla lunga nella propria rovina il Monte lombardo-veneto t cioè rinversando su questo una sempre crescente somma di debiti d'origine austriaca. E così il Monte lombardo-veneto non gioverà ad altro che a rappresentare il complesso de'residui passi- · vi dell'amministrazione italiana, sopracaricato dai prestiti ruinosi della stolta amministrazione imperiale ; non altro sarà che una cassa succursale e figliale del debito pubblico viennese. Sarebbe ridicolo avvertire che tutto questo è contro la fede giurata nel1815 dai Santi Alleati. Non han badato a Polonia , a Cracovia ; baderanno costoro forse alle guarentigie del Monte Napoleone? Il vecchio vignaiuolo di Johannisberg non degna nemmeno conoscere sì vili inezie; ei, direttore della po..:. Jizia de'popoli, ba tutt'altro che fare. Nè io scrivo per lui o contro lui ; vorrei solamenCe apprendere agli Italiani, che se son servi , non siano stolti nè vili. Finora gli attentati al credito pubblico italiano non furono odiosi pel cinico disprezzo, che la violenza ostenta di faccia ai deboli. Adesso però il governo con insolente ed aperta illegalità si leva la maschera per offendere ogni più sacro interesse e distruggere affatto il Monte lombardo-veneto. Un fatto recente lo dimostra. La cassa di saldo era un ufficio di guarentigia, come si disse, non altro essendo che il residuo della cassa di saldo italiana , già per le leggi costituzionali di quel regno destinata ad assicurare e pagare i creditori del Monte Napoleone, gli obblighi del
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