( 324 ) per separarsi e riacquistare la perduta grandezza, non altro s'ebbe dal tentativo, morto prima che nato, se non che nuovi mali, cioè le spese sofferte per tale bonificamento t e le spese che durano e dureranno t non potendosi fare altrimenti. E cotali spese poco fruttano a chi le ha sopportate e sopporta, molto a quelli che vi contribuirono meno, e non sentono la menoma volontà di contribuirvi per l'avvenire. E han ragione. A che medicare il nemico che rimase ferito in combattervi? A che risanar!o , se nella sua vita è la vostra morte? La provincia più danneggiata, senza alcun dubbio, da questi moltiplici e strani ordinamenti è il regno Lombardo-Veneto. Il suo territorio non è la diciottesima parte del territorio formante la monarchia; la sua popolazione non oltrepassa la ottava parte della popolazione totale dell'impero : e nondimeno sostiene la quarta parte degli aggravi di sì gran corpo; c non ha in ricompensa, ne'vantaggi di questa monarchi ca società, che la porzione del servo. Gli è forse per tal motivo che gli Italiani debbono amare gli Austriaci. Inoltre- caduta l'aristocrazia amica dell'Austria, d?lle prigioni e del boia , che diede un ultimo lampo d1 luce nel 1815, ficcando l'ombrello del marchese 1\:laruzzi nel cuore di Prina - prevalendo nel regno, per la sua condizione sociale, l'elemento democratico e il patriziato civile, la proprietà territoriale essendovi estremamente divisa, il Lombardo-Vcneto non ba che male per tutte le generali misure, che forse altrove convengono a popolazioni altrimenti ordinate. Basta, a conferma di questo, rammentare la po-
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