Miscellanea del giorno - 1847

( 521 ) della monarchia superino d'alquanto i redditi, non essere malagevole ricondurre l'equilibrio, risparmiando in alcune spese, aumentando le fonti de'redditi. Altri proponea di levare i pubblici appalti, decimare la pigra e numerosa famiglia degli impiegati, semplificare le lunghe emoleste andature degli uffici, togliere tante gravose minuzie, e concedere che un impulso d'alacre vita si diffonda per le fredde catacombe dell'amministrazione austriaca. Ma ciò non torrebbe il radicale difetto. Alcune province dell' impero sono di soverchio gravate nelle gabelle; altre lo sono assai leggermente; onde le pubbliche tasse delle prime non reggono al paragone dei lievi pesi delle seconde. Il Tegoborski, come era divisamento del barone Kiibeck, suggeriva pari lìcassero equamente le tasse per tutti in tulti i luoghi, e in guisa uniforme favorevole tanto agli amministrati che al governo , il quale così potrebbe bonificare i fondi men produttivi, ed accrescere la rendita generale. Sedotto forse per un momento da si fecondo pensiero, allorchè stabiliva d'imprendere l'esecuzione d'una gran rete di vie ferrate, il governo assumea nuovi obblighi, contraea nuovi ed ingenti debiti. Ma tutti i desideratori di sì fatte riforme non solamente abbastanza non meditarono la tarda consuetudine austriaca ossificata nel generale organizzamento dell'impero, l'egoismo profondo dell'impiegatume, che assorbe la massima parte delle pubbliche rendite, le personali influenze d'alcuni ministri, quella mancanza d'attività e di movimento nelle ruote della complicatissima macchina amministrativa, la morte infìne che avanzasi tacita,' è vero , e lenta come un impiegato

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