( 316 ) mata fu sempre una sciocca cosa. Facciamo che i nostri nemici non abbiano ad inorgoglire della loro possanza e della nostra bassezza ; facciamo che il nuovo anno infecondo non muoia , lungo le vie della libertà e dell'indipendenza ; si risponda al settentrione , sollevandoci colla tranquillità del forte e colla baldanza del giusto ai destini che Austria credeva ipotecati per sempre a Vienna. E ringraziamo il Signore d'averci dotati d' un'anima non guasta dall'antica nè dalla moderna licenza , non yinta dal servaggio nè dall'avversa fortuna ; ringraziamo! oche l'anima nostra possa sentir nuovamente la virile passione dell'amor della patria, che la plebe diventi popolo, i preti si mutino in sacerdoti , i titolati in animosi patrizi , i prìncipi in padri della nazione. DEI1 DEBITO PUBilLICO AUSTRlACO R DEL ftlONTE LO~lB i\1\DO-\'ENETO. Oramai tutti i governi s'avveggono d'una triste necessità, che accenna il trasformarsi delle cose presenti nelle future, finito già il tempo dei voleri regalmente assoluti e della cabala diplomatica, che· alla gesuitica tanto si rassomiglia: imperoccbè non s'appoggia che sull'opp,ortunità degli equivoci, sull' ener- . già dcii.' astuzia e s~ll'ulili~à del reciproco inganno. l ~ov~r~1 sentono d1 dover mterrogare e rispondere aiJ opm10ne europea, comprendono in questa un' incvi-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==