( 510 ) Per legge delle umane cose , )c nazioni dalle stesse ferite ricevono forza, ringagliardiscono in ragione della resistenza , e le segrete fiamme in aperto cielo divampano, quando se ne voglia imprigionate le più minute faville. La stolta insolenza de'reggitori spagnuoli, che in nome della giustizia commettono le più solenni ingiustizie, c giocano per vanità personale il sangue della lo;o patria, aO'rettano la grandezza e l'intelletto svagnuolo j l'iniqua baldanza di donna ~taria di Gloria accelera il giorno della vera libertà portoghese; un segno di resistenza a Torino contro il nemico di tutti gl'Italiani, prìncipi e non principi, destò tanti aO'etti, raccolse d'intorno a quel re tante forze, giacchè la forza motrice non siede più nelle baionette; un pontefice • per essere solamente umano, si trasse gli applausi del mondo; qualche liberale intenzione fe'battere in Berlino il cuor di Germania. E prima di tornare a Vienna osservate Francia. Io so che dietro la Francia ufficiale ve n'è un'altra più generosa e più forte; la quale, abbenchè suddita dell'onnipotenza della zecca, .è ancora non vinta, e tutta preparasi a distruggere il feudalismo del denaro, pessima delle aristocrazie, per compiere la giustizia dell'opera e dell'ingegno. Io so che questa Francia non abbandonava Polonia, noti tradiva con sue promesse Italia, non minacciava gli Svizzeri; che questa Francia vive e ribolle d'ira, scorgendo la bassezza del nome francese in Europa. Imperocchè la sua gloria dal 1831 non fece che impallidire; i suoi reggitori ne chiusero l'orgoglio nazionale dentro un complesso d'immote dottrine ch'essi chiamarono pru-
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