Miscellanea del giorno - 1847

( 294) cedeva a Francia parecchie importanti diminuzioni di dazio, permetteva a Torino si · stabilisse e ordinasse una società per l'esportazione de'vini indigeni, onde togliere il danno che potea derivare dall'enorme dazio tedesco. E tutti gl'Italiani col cuore s'unirono alla protesta di Carlo-Alberto , la vollero interpretare qual primo passo all'indipendenza, rammentarono le parole che andò qua c là susurrando Massimo d' Azeglio, le nobili esortazioni del Gioberti c le sue lodi concesse come stimolo al meglio ; l'intiera Torino volle piaudire al suo principe che s'affaticava per isfuggire a tanta popolarità; tutti gl'Italiani , piemontesi e uon piemontesi, s'a!Tnccendarono a leggere il codice sardo , la collezione delle regie patenti , per discoprirvi le novità fatte o da farsi, le intenzioni e le idee del governo sardo ; annoverarono gli scrittori liberai i piemontesi, l'abolimento del fendalismo in Sardegna, l'impresa riforma nell'istruzione primaria , secondaria e delle università, una gran rete di strade ferrate assunta dallo Stato, l'ordinamento del credito pubblico , d'un buon sistema di dogane , del sistema decimale ne'pesi, nelle misure e nelle monete, la creazione d'una cattedra di economia politica, gli esuli che tornavano ai loro focolari, e il bellissimo esercito che forma l'onore e la forza di Carlo-Alberto. E studiarono tanto degli occhi , che videro cose non ancora compiute , credettero ad altre non ancora sognate, s'affidarono nelle promesse, e la speranza del meglio incoronò Carlo-Alberto d'una splendidissima aureola , che noi desideriamo ancora più splendida , che da noi sarà rispettata, quand' ei la rispetti.

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