Miscellanea del giorno - 1847

( 292 } eque coll'oramai antica vertenza &ulle strade ferrate. La causa fu tutta piemontese nell'origini sue, cioè la difesa degli interessi del posto di Genova ; assunse nella discussione , perchè Austria Io volle, colore italiano, ogni stabile e vera utilità de'principi non potendo non bastare su quella de' loro popo~i .. Au: stria , non avvezza punto dalle consuetudmt det reggitori italiani a trovare la menoma resistenza ' a'suoi desidèri, si ebbe qualche mese impedita la voce per maraviglia. I.l monopolio commerciale della penisola è antica sua voglia, ed è inevitabile conseguenza del finora goduto monopolio politico. Le strade ferrate o!Terivano un'occasione propizia . La balordaggine ingorda di alcuni banchieri veneziani e lombardi - i quali così diedero una solenne prova del loro patriottismo - cacciava oltremonti le azioni della strada, detta Feidinandea da quanti strascinano l'aJulazione perfino lungo le strade ferrate. 'La torma sullodata di banchieri, per soddisfare all'infame sete dell' agiotaggio, congiuravano con Viennesi, accenflevano per guadagno invidie municipali, proponendo la linea bergamasca; per cui in breve andare di tempo le ire, le discordie e i malanni governavano quella povera società. che mancava al suo scopo e tradiva le speré,!nze del paese. Un avvocato, che ora Dio abbia in pace, non ebbe vergogna di patrocinare a Venezia in solenne assemblea il partito della discordia , dello straniero e del male. E la società calò tanto basso, che dovette vendere la sua impresa al governo , il quale comper~va con patti in apparenza generosi ; perocchè tuttt non sapevano prevedere quale stromento e qual leva ciò fosse nelle mani dell'Austria.

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