( 290) tana; in più governi il sospetto ed il birro ancora consigliano, non si vuotan le carceri, non sono revocati i bandi, non si ricompongono i codici, non si purgano i tribunali, non si tolgono alcuni privilegi di casta; i gesuiti e loro seguaci, invece che perdere, acquistano in Toscana e nel reguo Lombardo-Veneto; gli stranieri son forti dov'erano forti. Però l'opinione pubblica si è in maraviglioso modo sviluppata, e con gio-. vanile energia si dillonde e cresce. Onde abbiamo una cosa solamente di più : due governi ci permisero la speranza. Ed è molto , se si consideri che ieri non l'avevamo , che la speranza rinnova le forze, suscita gl'intelletti, spande un'operosità universale che presto o tardi trasformerà il concetto in azione, la speranza in possedimento. Quanto è necessario ad un popolo per sollevarsi all'altezza perduta, in Italia vive: l'amor di patria diiTuso, che prepara ai sacrifici; sagacità di mente che annovera ostacoli, e discopre mezzi per atterrarli ; coraggio e fortezza di braccio, per usare di questi mezzi; stimolo di glorie passate, per innamorarci delle glorie avvenire; la sacra fuvilla de!J'.entusiasmo, ch'è la poetica vampa de'martiri, la quale dalle sconfitte fa nascere la vittoria, dalla morte la vita. Non ostante che valgano sì le forze morali come le fisiche quando sieno incomposte , le storie nostre dimostrano; e ci abbisogaa un fermo senno coordinatore, al quale volontari s'arrendano la gagliardia c il sentimento dell'individualità italiana; abbisogna che una mano fortissima discenda tru gli sparsi e confusi clementi , in uno li stringa amici, e segni loro un cammino, cui percorrendo, essi possano mettere a frutto la loro vita, senza :;cambievolmculc di-
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