( 284 ) vasi in ogni modo l'aÌTt!tto de'sudditi, i quali insultava nel loro coraggio e nell'onestà loro assoldando Svizzeri; diceva nelle sue encicliche eternamente schiavo il pensiero, combatteva per ogni luogo e in nome di Cristo le politiche libertà, spegnea nel suo regno gli studi, l'agricoltura e il commercio. E quando Luigi Filippo pensò cancellare sulla giovin corona il segno rivoluzionario,quand'egli, per conservare la pace,conccssc alla vendetta de' legittimi prìncipi It"alia e Polonia, Gregorio XVI, ordinando le sue commissioni straordinarie , scatenando i suoi volontari , abbracciando l'Austria, baciando la Hussia macchiata di cattol ico sangue , malediceva Polonia; e a Niccolò ehe von·ebbe apostata alla rel igione de'padri un in·- tiero popclo, non oppose che vile pianto segreto c pubblici u.mptessi. Esagerando cosi in fatto d'imperio temporale le dottrine di Gregorio VH, d'Innocenza III e di tant' altri, senza possedere di questi J'inge·- gno, senza ponderare le opportunità c l'indole dei tempi, senza menomamente resistere quando oiTenrlevasi la religione, sanzionava il principio assolutn como il solo buono e di diritto divino; perchè Austria gl i gu11rdasse la corona regale, lasciava profanar dalla Russia la vescovile tiara , faceva una cosa del Vangelo c del temporale dominio, ed egl i , principe della pace e mediator di perdono, stabiliva suo debitodi coscienza il non perdonar mai. La storia del suo governo è pagina degna de'barbari tempi, se gli uomini del t 846 potessero giustamente chiamar barharo Yerun tempo. I delusi desidèri frementi , gli interni disordini , l'incertezza d' un
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