( 272) Una scelta deputazione di giovani montava le scale del palazzo , ed esponeva istantemente a monsignore Arcivescovo il desiderio popolare , che volesse cioè comparire al balcone per partecipare alla pubblica esultanza, e compartire all'a!Tollato popolo, in nome e vece dell'adorato pontefice, la sacra episcopale benedizione. Esitò il prelato ad arrendersi. cr Metteranno in pri- . gione anche me )) ingenuamente egli diceva ai deputati. Alla perfine, fattosi cuore, si a!Ta{;ciò il prelato al balcone circondato dai suoi preti e domestici con accesi doppieri, sventolando colla destra mano un bianco fazzoletto in segno d'adesione al grìùo fatto ormai nazionale di viva Pio Nono, grido che , al di lui comparire, radJoppiò a un tratto d'intensità e di vigore. Alzò il prelato allora la destra a benedire, e si fe silenzio nella moltitudine : la benedizione fu ricevuta da quella confusa folla d'ogni ceto e d'ogni età, con onorevole rispetto e con cristiana emozinne. Allora un nuovo ed unanime tuono di applausi si udiva : s'ineendiavano dei fuochi di Bengala : e quei solitari reccssi, ove non albergava poc'anzi che la quiete sepolcrale e l'oscurità dell'oblio, rischiarati ora da insolita luce , ed animati da voci echeggianti , si risovvennero per brevi istanti d'un' altra notte, quando la squadra Pisana , da Pisano vescovo capitanata, sbarcava i trofei dell'espugnata Majorca, e recava al pisano tempio le spoglie opime dei debellati Saracini. Ciò fatto, il ragunamento si dissipava, e senza che verun disordine turbasse la festa improvvisata , tutti facevano tranquillamente ritorno alle proprie abita-
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