Miscellanea del giorno - 1847

( 264 ) di sospettare la cortigianesca malizia. Che se l'editto fosse stato disteso con animo deliberato di accordare una moderata e ragionevole libertà di stampa non avrebbe avuto bisogno che il sig. prof. Orio!i gli desse un'interpretazione ch'era tutta sua e non dei ministri di Pio IX, e molto meno del popolo , ed è ciò tanto vero che per difendere gli estensori dell'editto, fu costretto dire ehe fra noi esisteva un partito il quale domandava libertà di stampa come in Francia ed in Inghilterra, il ch'è falso del tutto, e fa ingiuria al buon senso del partito moderato; e non potendo appoggiarsi all'opinione popolare ricorse al p~rtito di disprezzarla, e sostituì, con un esempio che sarebbe funestissimo se fosseseguìto, l'autorità di pochi e forse d'un solo alla forza di quell'opinione che oggi con la sua moderazione e con la giustizia delle sue domande deve salvare il paese. N è meno gravi furono gli errori nei quali cadde il sig. D'Azeglio volendo difendere l'editto. Egli dice che l'Europa ci stima e ci ammira, come stima ed ammira l'Italia tutta perchè si è messa io una via saggia e prudente: e con qual diritto viene egli oggi a discreditarci presso l'Europa, facendoci sospettare come gente volubile, poco ragionevole, e con un senso morale che sta nel basso d'un nuovo termometro inventato da lui? Prima di lanciare quest'ingiuria doveva · rifiutare gli argomenti del popolo, doveva dire ch'esso non faceva risalire il biasimo di quell'atto a\ principe. Senza volerlo ha ricoperto con la celebrità del suo nome le arti solite di tutti coloro che amano l'arbitrio, ma che vogliono nascondersi dietro il trono per farsi scudo del principe; senza volerlo è venuto in ajuto di

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