Miscellanea del giorno - 1847

( 259) tempo dei molti ostacoli che incontrava la stampa periodica dal Jato della censura. Essendo essa affidata al solo maestro del sacro palazzo per ciò che riguardava le cose politiche , questi non poteva rispondere alle moltiplici domande dei giornalisti con la prestezza richiesta da tutto ciò cb' è pubblicato in certi giorni determinati si per il numero cresciuto a dismisura degli articoli politici, sì percbè non volendo prendere sopra di sè la responsabilità intera inviava alla Segreteria di Stato molti scritti : ne nasceva quindi un lungo ritardo per la inveterata consuetudine di quel ministero di aggiornare le decisioni, così grande è la quantità di alTari d'ogni genere che devono essere giudicati da esso. le giuste lagnanza dei giornalisti furono accolte dal pontefice con quella benevolenza ch'è il più bello ornamento dell'animo suo; ed egli ordinò che al maestro del sacro palazzo si unisse un consiglio di censura, a cui fossero rimessi gli scritti di argomento politico , indicò le basi che dovevano servire alla formazione di questo tribunale, ed espose con parole semplici e chiare il suo desiderio che con apposita ordinanza si permettesse una moderata ragionevole libertà, ma che si tutelasse insieme la riverenza dovuta alla religione c alla morale, il rispetto alla costituzione fondamentale dello Stato, e s'impedisse di offendere in alcun modo i sovrani per non mancare a quei riguardi che si devono i principi fra loro. La nuova legge sulla stampa, secondo la volontà del pontefice, doveva essere una legge preventiva, qual'era desiderata da tutto il partito moderato, e perfetta per quan- ;to lo richiedevano le attuali condizioni in cui si trova il nostro paese.

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