( 252 ) vogliamo regnare come a noi piace ; si regni in un deserto, purcbè si regni ! Il governo toscano si pente d'aver ceduto questa primav('ra, di non aver stabilito le devote suore a Pisa. E lo . stesso granduca , quantunque proceda si lemme lemme, non è l'ultimo in sì fatti pentimenti e discorsi . Però la colonna della sacra falange è una gonnella, come quasi sempre , la granduchessa vedova ; a cui fa l'ufficio di aiutantemaggiore una Russa , la contessa Bouthurlin. Una Tedesca quindi e una Russa ' 'ogliono ingesu iti zzar la Toscana . Ambasciatrice con pieni poteri , c straordinaria punto , presso la rugiadosu compagnia in Piemonte, nominarono la nt archesa di Barolles ; segretario-generale - c questo ci duole- Silvio Pcllico. Il ministero è bello c costituito. In casa della Bouthurlin a Firenze sono stabilite da circa quattro anni le suore di carità con alta protezione, e senza interrogaroe il segretario del R. Diritto , cosa contraria alle leggi dello Stato. Fu detto che si occuperebbero unicamente di ammalati per le case e negli speciali , che non avrebbero oltrepassato il nume ro sci , ecc. , ccc. Ora le suore di caritù soffrono una metamorfosi a vislu ; si trasformano in suore del sacro-cuor-diGesù. Il loro numero si aumenta ; si fabbrica apposta una casa, ove possano albergare e tenere un istituto d'educazione per le bambine , che sono oramai più di trenta , le prime Lasi dell 'istituto avendo due anni . Chi conosce un pochino la stori a , chi sente amore di quelle anime giovinette cd ingenue , chi vuole il bene e la pace della patria comune, chi sa come di lontano tenda le sue fila e prepari e studi il terreno l'esercito del Loiola, se ne spaventa . Tanto piu che di queste
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