( 2.33 ) venite con noi ; e circonderemo, come circondiamo, d'amore e di plausi, quanti ci stenderanno la destra. Nè questo grideremo giustizia nostra, diritto ; ciò supplichiamo dalla vostra benevolenza. In cotesta nuova alleanza è riposto il bene di tutti e il vostro interesse. A noi solamente appartiene il futuro. Non ubbidite alle maligne suggestioni dell'Austria , alla quale è morte !a vostra pienissima indipendenza; battete la gloriosa via, non !asciateci ripensare ai mali passati e recenti , non lasciate ric<Jder la nazione nel silenzio del proprio rancore. Siamo i soli in Europa colla Polonia non costituiti legalmente in nazione-ma lo siamo cogli animi- soli senza vita, s11nza patto comune, senza il diritto perfino di chiamarci Italiani. La Polonia ha meritato che ogni unno a Londra e a Parigi si protesti verbalmente la nazionalità sua. Manca agli Italiani anche questo. Ogni virtù cd ogni diritto è nella vittoria brutale. Pur n.oi, divisi da tante muraglie, battuti da tanti mali, con ceppi alle mani c a' piedi , con isbarre alla bocca, pur noi vi turbiamo i lunghissimi sonni. Ciascuno di noi è vostro nemico . Ed io, povero omicciattolo - non ricco che d'una penna - sì poco forte da non istrappare al governo austriaco nemmeno risposta all'umile chiesta d'un passaporto, onde vivere tranquillo fuori de'felicissimi Stati di S. M. Ferdinando l. - io sento d'aver potere maggiore del vostro, io bo la parola; io traggo mcco le anime, ' 'Oi trascinate in prigione i corpi. So che la gioventù italiana , alla quale ora parlo , mi ascolta fremendo; c se maledi~ un'azione malvagia, essa pur maledice. lo so ~h.e t più gravi intelletti ora meditano i vostri e nos~n m-
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