Miscellanea del giorno - 1847

( 230 ) geme, poi ruggc, e alfine S!Jalanca le viscere delle montagne, vomitando rocce liquefatte, inghiottendo citta c seminando per tutto la 1norte. Non narro istorie dell'altro mondo; in Europn non è quasi dinastia che noi sappia. Lo Spilbergo che valse·? Che val:>ero gli iniqui processi del carù. Rivarola in Romogna, del Duchi no a Rubiera , di Ferdinando per tutto il regno tli Napoli? Il carcere duro di Francesco 1°, In frusta del Canosa, la belladonna di Modena, il fucile, la fame, l'esilio e la forca di tutti che valsero ? Dio volle annunziatn la verità da una croce; Dio non rivela per anco le verità che sulle tombe de'martiri ; Dio permette, o vicario di Napoli, che siate spergiuri ; Dio permette o s·ignor di Cosenza,chc siate omicidi per colIQare sul vostro capo i tesori della sua fatale giustizia. lo non parlo per minacciare; ma non posso tacermi. Su queste pagine la minaccia sarebbe ridicola ; perocchè queste pagine non debbono che notare il bene cd il male che fate , alTrcltare, secondo mi è dato, la concordia della nazione c de'principi. Ma per sospingcrvi al bene, sopprimere la memoria de'nostri pntirnenti è viltà; quasi i nostri palimenti non fossero una ragione di più per trarvi a distruggerne le radici.- Abbisogna , come insegnano molti , mostwrsi lieti dello stato presente e oggi benedire le leggi che ci reggono, percbè sien tolte di mani ! Il lagnarsi potrebbe offendere i reggitori ; giova accompagnarli con plausi sul cammino pacifico delle riforme. - E sia. Mano all'olio! ungete tutte le molle , tutte le ruote al gran carro; tirate dinanzi , spingete di dietro l avanti! ..• Oh! potessi io .dentro l'anima di un principe qualunque fa sobbolhre un nobile sentimento d"aml~izione !

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