( 229) nel suo genel'e e che bastava per tutti; tanto più che quest'ors~ chiamavasi prin~pe di Canosa. E al proposito del re di Napoli , percbè mai coll' enorme gabella su i libri, la quale distrugge qualunque commerci@ librario , perchè mai col conservato diritto di rubare a tutto il resto d' Jtalia che pensa o stampa, vuQl egli dividere il suo reame dalla comunanza degli altri popoli, the italiani pure si chiamano? Credete forse, o figlio del vicario Francesco, serrare in un circolo magico i desidèri ? c11ncellare il sangue di tanti martiri '? distruggere la len ti ss ima opera di tanti secoli? E con che? coi birri del le dog;me, co' satelliti delle polizie , co' reverendi padri delle censure? Voi sapete come la Spagna e l'Europa vi amino, dietro l'esperimento della candidatura del \'Ostro di Trapani alla mano d'Isabella. Voi tormentate, e sarete tormentato ; voi opprimete, e sarete oppresso ; voi siete co'vostri compagni più scioccamente superbo di Sersc, che flagellò il mare perchè ta~esse in tempesta ; giaccbè voi dite allo spirito del Signore, all'anima nostra che non conosce gl'inerti confini della materia, al pensiero : -T'arresta . e non varcar questo segno ; o i nostri reali macellai ti daranno in sul collo colle sacre cisoie che graziosamente degnammo di rabbricare, e ti condanneranno ad eterna prigione!- Se non fossi miglior cristiano di voi , se in me non vivesse l'abLorrimento dei tnmulti e del sangue, ()Jlelerei contemplare cotesto spettacolo, anelerei sapervi tanto accecati da sfidare a guerra aperta H pensiero. Guai a voi ! Il pensiero è siccome fuoco impetuoso con vento , imprigionato nelle profonde caverne, che
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