( ~25 ) la quale s'ebbe, ahi! purtroppo, assai rare imitatrici in Italia, ove il cinguettio delle prodotte sere, la sapi~nza de'nastri edegli sguardi ne'teatri, e la diplomazia delle tresche notturne assorbono la mente ed il cuore delle nobili e ricche. -Vissuti due anni a Bologna, reduce con fama d'ingegno a Forlì, gli venne commesso un inno sacro per S. Jacopo, del quale ('Ompose parole e musica. Approvato dalla censura ecclesiastica , eseguito, e lodato con entusiasmo il lavoro , r autore credette udire la gloria battere alla sua porta. Ed era invece il bargello. L'esito avea destata l'invidia; la quale, sapendolo un carbonaro di Napoli, studiò c ristudiò l'inno. Lo stile di esso arieggiava c1uello di Dante; Dante, com'è notissimo alla polizia pontificia, è stato uno de'più famosi carbonari del suo tempo; quindi il 1\laroncelli, cattolico nella mente e ne'versi , fu chiuso nella cittadella di Forlì , <'Ome bestemmiatore contro la fede, e poi trascinato in Castel-sant'Angelo a Roma ( 1819) . L'Austria esortava a non ritornarlo libero; la bontà di Pio VII voleva altrimenti; e invano richiesto de'suoi amici politici, invano sospinto ad abiurare una eresia, che non aveva mai professata, fu sciolto. Parve questo un avviso del cielo. Ma la sciocca persecuzione l() aveva irritato; l'amor della musica e della giovane fama non valse più a freno, e di Roma volò in Lombardia. Così la sua perdita pesa sull'anima d'un prete imbecille; e questo sempre più ci conferma nell'opinione che gli stolti sospetti de'governi scagliano le prime scintille delle rivoluzioni violente. A Milano conobbe gli uomini più noti ed amati; fu tratto in prigione li 7 ottobre del 1820; l'amico
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