( 221 ) concesse il sacrificio del suo ingegno e della gloria che l'aspettava, della libertà e della vita . E anche libero visse fieramente sdegnato con ogni vigliacca bassezza, con ogni potente ingiustizia. Alla fine l'inesorabile desiderio della patria lontana, la faticosa memoria dei mali suoi, l'angoscia del presente ne'patimenti cotidiani, e le perdute speranze nell'avvenire, pesandogli tutti sull'anima, ne vinsero a poco a poco la tenace volontà e la ragione. Piero Maroncelli moriva pazzo a New-Y orck. Poichè la censura in Italia soffocherà qualunque pietosa voce gli voglia concedere una testimonianza di amore, un cittadino tributo di gratitudine, io levo la mia. Nella terra de' morti, come dicono gli stranieri, è proibito perfino il salmo dell'esequie, e il compianto co. mune sulla memoria de'cari. Tutto è silenzio , non rotto che da qualche singulto. Appena ci è dato pel· Jegriuare a Cavinana, e baciar la pietra su cui moriva il Ferruccio, trafitto da un Italiano, il traditor Mara· maldo. La viltà de'tempi non avrà forse notato ove posano i traforati petti de'generosi Bandiera; e per inonorato campo ne cercheremo inutilmente la fossa in tempi migliori , se tempi migliori spunteranno , noi vivi. Secondo mi detta il cuore, compirò io solo itl nome di tutti il dolentissimo ufficio; io vi ricorderò, amici miei, la vita del miserrimo forse tra i chiusi nello Spilbergo. I più fortunati furono Ressi, Orombo. ni e Villa ; ricovrarono presto la libertà in cielo. Oh! chi passa sotto l'orrenda prigione morava , di qualunque nazione egli sia, visiti l'umile cimitero ove dormono Oromboni e Villa, esuli anche dopo morte, preghi devotamente lor pace. E se possono ricoJc..scere
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