Miscellanea del giorno - 1847

( 206 ) la tua polemica.... Enrico, dimmi, perchè sì tacito ? Non hai tu da darci questa mattina qualche buona nuova di Piemonte? Enrico. lo non ho da darvene che delle triste. I librai torinesi Gi<Jnnini e Fiore, a Finestrelle.... Carlo. Aggiungi, il segreto delle lettere violato, le perquisizioni e gli arresti messi all'ordine del giorno, alla stampa guerra a morte, le prigioni già po- . polate di libraj, ogni parola d'indipendenza proscritta , i gesuiti più dominatori che mai noi fossero.. .. . e ciò dopo le speranze.... . Piero. Mi accuorano queste notizie. Pio e Carlo Alberto potevano cangiar la faccia d' Italia. Carlo. Ma credi tu veramente che in due avcsscr potuto accordarsi? Io penso che avrebber finito come già Arrigo con Gregorio , Federigo con Alessandro : era ben forza che l'uno assorbisse l'altro, o viceversa. Ma da ciò prescindendo, io non so persuadermi come sianvi stati uomini di buona fede c del più comun senso forniti, che avessero anche un momento fede nelle velleità liberali del Carignano. È dunque già sì remoto il ventuno? Quell'anno memorando , il tradimento , lo spergiuro, le proscrizioni, il Trocadero , non posero fra lui e l'Italia un abisso? No; sin che vivranno i Canti di Berchet (e non moriranno mai ) maledetto , esecrato sarà il nome di Carignano , e il vessillo stesso della libertà diverrebbe in sue mani insegna di tradimento. Quanto a Pio, confesserò che egli ha superato la pubblica espettativa. Pure le difficoltà son troppe percbè osi e possa farsi capo dell ' Italia rigenerata.

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