( 198 ) Egli era a Roma li 30 agosto; il giorno seguente a-:- veva una conferenza col cardinal segretario di Stato; il 1° settembre fu presentato al pontefice. Tuttavia dal carattere dell'ambasciatore non vogliamo dedurre quello dell'ambasciata, e speriamo risguardi l'affare delle decime ancora vigenti nell'isola di Sardegna, come ne'più felici tempi del medio evo. Le disposizioni di Francia sembrano finora benevole, ed il Rossi promuove il bene dell'antica patria per quanto acconsentono gli ordini della sua patria adottiva. Il principe di Joinville si è recato di fresco a Roma, preso ila un gran trasporto di devozione , non per altro che per baciare i piedi al sommo pontefice- almeno così assicurava il principe-. A Civitavecchia fu ricevuto con cortesissimi modi da monsignor Ricci . La sua venuta fece subito molto discorrere; si gettarono sul suo cammino due suppliche. Egli, per isfuggire alle ovazioni, alle suppliche e alle paure dell'Austria, condottosi a Roma, vi ristette appena due giorni , e s'affrettò verso Napoli. - Dicesi recasse all'orecchio del santo padre alcune parole del babbo. Con tutto questo il cardinal Gizzi vorrebbe procedere. In data del 24 agosto spediva a tutti i governatori delle provincie romane una circolar.e , supremo intendimento della quale è il benessere delle classi industrio!re, sepolte nell'ignoranza e nell'accidia della miseria. Negli Stati romani la carità a'poveri parzialmente fu sempre sacra; però fu sempre meschina, fu sempre Ja carità d'una scodella di zuppa alle porte d'un monastero . Il ceto prelatizio , sovrano e possessore del tesoro pubblico, de'benefici più pingui e del-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==