Giacomo Debenedetti - Otto ebrei

Prefazione Caro Giacomo Deberiedetti. Le confesso che ho cominciato a leggerLa con la diffidenza di chi ha avuto tra mano troppi libri di ebrei su ebrei, saturi di invettive messianiche e di sarcarsmi alla Heine. Da Lei, invettive mai; il sarcasmo affiora bensì, qua e là, ma appena visibile, nascosto com'è da una pacatezza, sia pure amara, che pervade tutto il Suo scritto. Il cui merito maggiore - dal punto di vista· morale, che è poi quello che conta - mi pare questo: che quando, per esempio, descrive calcolate bontà di farisei o generosità filosemitiche che ricorI Biblioteca Gino Bianco

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