Giacomo Debenedetti - Otto ebrei

mento di pietà - ·pietà per i poveri ·ebrei - che umilierebbe il loro sacrificio. E se un giorno, a questi caduti, si vorrà dare una ricompensa al valore, non certo noi, gli ebrei sopravvissuti, la rifiuteremo; ma non si conino _ apposite medaglie, non si stampino speciali diplomi: siano le medaglie e i diplomi degli altri soldati. ,e Soldato Coen... Soldato Levi... Soldato A.bramovic... Soldato Chaim Biumenthal, 'di anni cinque, caduto a Leopoli, in mezzo alla sua famigli.a, mentre, con le mani legate dietro la schiena, ancora difendeva, ancora testimoniava la cau,sa della libertà ». Queste motivazioni noi, indegnamente sopravvissuti, le ascolteremo sull'attenti, cercheremo di non tremare quando stringeremo la mano che ci verrà tesa, la nostra voce si sforzerà di essere ferma, quando risponderemo: - Grazie, signor Generale -. Poi rientreremo nelle mute, interminabili file che schiereranno i parenti degli altri caduti, le gramaglie di tutto il mondo, in quella solenne, religiosa parata dell'umanità. Quel bisogno di soffrire, di cui parla il Croce, non è se non il Bi~ogno di sentirsi vivi nella vita di tutti, partecipi\ a~pa immancabile lotta e contrasto, che il lavoro e \j compiti quotidiani costano in questo mondo. Il quale, se diventasse un mondo di idillio, nel momento stesso 'diventerebbe un mondo di morti che camminano, quand'anche fallacemente fo smaltassero e imbellettassero i colori della vita. Perciò gli ebrei chiedono questo onore di soffrire: cioè chiedono di non essere :de35 Biblioteca Gino Bianco

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