Giacomo Debenedetti - Otto ebrei

guerra con gli editti o coi bastoni. Ma stavolta? Bisognò cominciare col rifabbricare, in astratto e con procedimenti da laboratorio, il gruppo « ebrei )); poi farvi confluire gli individui, strappandoli dalla loro individualità, dal mondo in cui vivevano, dalle loro abitudini e lavori e commerci e scambi pratici e spirituali, svellendone le radici, a costo di qualunque lacerazione, non solo degli estirpati, ma di tutto il suol;o in cui allignavano. La astrattezza di una simile operazione si vede anche dal lavoro che fu necessario per compierla: arido lavoro di statistica e di anagrafe, censimenti, moduli, dichiarazioni, registri, stampati, caselle, colonnine e fìnche. Ripetiamo: non si isolava un gruppo umano; si confezionava uno dei termini grammaticali per una frase propagandistica a grande effetto. Parentesi. Che cosa sia l'ebraismo negli ebrei, è questione da non venirne così facilmente a capo. In ogni caso, si tratta d'una faccenda di stretta intimità. Non si nega che ci siano modi interiori, originali, profondi di sentirsi ebrei; ma son cose di privato sentimento, tutte confinate nella zona dei pudori, non mai est.·overtite nell'azione: e non toccano quindi il contegno sociale dell'uomo, nè lo differenziano da quello dei suoi simili - e tanto meno ve lo contrappongono. (Chi volesse fare il sottile direbbe, se mai, che la sola differenza è nello sforzo di non differenziarsi, che talvolta può anche essere ingrato; ma comunque è offensivo più per chi sia costretto a farlo, che per 23 Biblioteca Gino Bianco

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