Giacomo Debenedetti - Otto ebrei

tanto è vero che lui e il collega, cancellati preventivamente gli otto ebrei, sc~lsero « a caso » (parole testuali del teste) gli altri due nomi. Perchè gli ebrei ebbero il privilegio, la. precedenza? Perchè, su dieci posti, se ne portarono via otto? L'ingiustizia era uguale per tutti. Non si dica che sugli altri pendevano accuse precise: che la loro sorte, anche senza quella rappresaglia, era già decisa, scontata. Primo: se due nomi furono scelti a caso, anche gli altri otto potevano essere scelti a caso. Secondo: sugli ebrei gravava l'accusa razziale, con cui sotto i nazi c'era poco da scherzare. Ma all'Alianello gli ebrei dovevano apparire come degli innocenti più innocenti, delle ingiuste vittime più ingiustamente vittime. Non invano, da anni, la propaganda fascista li additava alla 'esecrazione e all'eccidio; non invano, da anni, la propaganda degli uomi~i liberi rispondeva che la , campagna razziale era lobhrobrio numero uno, la tipica iniquità delle dittature reazionarie: che quello subìto dagli eprei era il primo torto da risarcire, che la riparazione verso gli ebrei doveva essere quasi il primo simbolo della riscossa, '.delle libertà restituite ai popoli. La gente del tipo Alianello - piccola borghesia suscettibile, credula, presuntuosa, impressionabile, eccitabile, laureata in legge, abbastanza evoluta per potersi credere delle idee, non abbastanza per averne - quella gente è la più plastica argilla per la propaganda. Sono gli ardenti neofiti di ogni verbo pubblicitario, i catecumeni dello slogan. Nel salvare preferen18 Biblioteca Gino Bianco

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