Giacomo Debenedetti - Otto ebrei

sfiduciato barlume di speranza, che cerca di smentire il presagio, il timore, forse la certezza, più fu. nesti. Ce ne fossero stati degli Alianelli e Varsavia e a Lublino, sulle banchine donde partirono, e partono, i vagoni piombati, furgoni senza più carico umano, ma solo carne da strazio e gemiti e pianto; nelle città, dove in qualche via signorile e un poco fuori mano, edifici stupidi, sordi, apparentemente senza destinazione, ville dalle persiane chiuse, nascondono nei sotterranei le camere della morte. Ce ne fossero stati, ce ne fossero ancora, dove ancora il nazismo fa strage. Benedetti gli Alianelli, e sciagurato chi si attentasse di togliere anche una virgola alla gratitudine che si meritano. Il mescolato sentimento degli ebrei, di fronte alle autodifese degli Alianelli, non vuole ~emmeno essere ridotto alla normale reazione di chi, senza sua saputa e senza mai avervi dato ansa, si ve'de ridotto a una delle due carte, e sia pure a quella favorevole - alla matta - del cc doppio gioco ». Che è ·poi una maniera di essere, e di sentirsi, giocati... Ques,to doppio gioco, applauditissimo in prima istanza e, come si dice, a botta calda, viene di giorno in giorno più adeguatamente squalificato. Tra l'altro ha il difetto di volere surretiziamente reintegrare con tutti gli onori, anzi agghindato di un'aureola di merito civico, il metodo dell'ambiguità canaglia, del contegno bifido e furbesco, del fine-giustifica-i-mezzil. Proprio quando, col Machiavelli di Mussolini, pare a tutti che basti. Il mondo ha finalmente il diritto di sentirsi pulito, Bibliotèca Gino Bianco

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