Giacomo Debenedetti - Otto ebrei

i cattivi collaboravano coi « nazifascisti »; noi eravamo invece tra i buoni. Ma il problema, in fondo, è semplice. Quello che ieri era nero oggi è diventato bianco, e viceversa. Qual'era, sul cartellino segnaletico del fascismo, il connotato più caratteri&tico? Quali le impronte digitali del fascismo? Diamine, la persecuzione degli ebrei. Quale, di conseguenza, il più incontrove-rtibile connotato dell'antifascismo? La protezione degli ebrei. I fascisti, quando comandavano loro, deploravano: peggio, punivano il pietismo verso gli ebrei. Mostriamo di essere stati pietisti, di avere avuto questo coraggio, e risulteremo senz'altro iscritti, iscritti d'ufficio, senza ombra di contestazione, mii ranghi dell'antifascismo. Pài, giovinotto, attàccati agli ebrei, tutto fa brodo, anche la carne sbattezzata. Fai vedere di aver derivato a favore degli ebrei il cavo preferenziale della benevolenza >>. Concluso così il suo silenzioso ragionamento, il teste parla. E, giurato di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità, pronuncia queste parole, che giustamente confida sieno per diventare memorabili: cc Dalla prima lista delle Fosse Ardeatine ho sùbito, per prima cosa, cassato i nomi di otto ebrei ». Dentro di sè, Alianello si frega le mani: ha messo, non già al muro, ma spalle al muro, Alta Corte, invitati, opinione pubblica d'Italia e del mondo intero. Il nembo di sospetti e di prevenzioni che lo fasciava, và ora svaporando, si va ora tingendo di un dolce colore di nube rosata: 8 Biblioteca Gino Bianco

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