Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967

D . l l' d <*) werse e vie, uno appro o L 'ATEISMO è divenuto uno degli « argomenti del giorno>>, tanto che perfino la chiesa si è decisa a prenderlo in considerazione: segno ehe gli atei, pur essendo una minoranza, 11011 rappresentano un gruppo trop– po sparuto. Se poi si volessero aggiungere agli atei «dichiarali>) tutti quelli, C'hc. pur praticando qualche culto religioso, lo sono. senza saperlo - in qu:mto che le praJ.iche religiose non sono per essi che un'abitudine e ra– derenza ad un credo non costituisce che un atto di conformismo. ma in realtà non credono in nulla, e lo dimostrano con la paura, l'insofferenza. l'atlaccamento alla vita terrena - il nwnero verrebbe senza dubbio consi– dere,·olmente aumentalo. ~la vari sono i motivi per cui le persone giungono all'ateismo. Le più ingenue adducono come motivo lo scandalo suscitato dall'incoerenza tra la condotta e la fede, che si verifìca tra non pochi credenti, l'indignazione che scaturisce dallo spetlacolo di azioni colpevoli compiute da chi professa principii spirituali. che imporrebbero un comportamento rigorosamente eti– co. Invero non è questa una buona ragione per rifiutare la fede, anche se il Vnngelo nfferma che dal frullo si conosce l'albero: potrebbe, se mai, costi– tuire la causa dell'allontanamento da una chiesa, da una sella fìlosofìca o religiosa. da un partito politico ecc. L'incoerenza tra le idee e il comporta– mento è inerente alla psicologia di ,nolte persone. sia religiose, sia atee, sia di destra. sia di sinistra, ed è dovuto talvolta alla mancanza di corag– gio o a motivi di opportunismo. talaltra alla incapaciti1 dì conformare la propria condotta ai propri principii, più spesso ancora a leggerezza di ca– rattere. Altri non accettano la fede in Dio ( da notare che PE11ciclopcclia Cal– tolica definisce l'ateismo« teoria che nega l'esistenza di un Dio personale») per \'impossibilità di prO\·are l'esistenza di Dio con tulli i suoi at– tributi. Soprallutto non si senlono di porre a capo di un unh·erso. come questo in cui viviamo. un Dio benefìco, al quale dovrebbero necessaria– mente attribuire la responsabilità degli strazi che dilaniano tutti gli esseri vi\·enti, e di questa slessa \"ita « ch'è un correre alla morte». « Noi'. atei non 7Jossiamo nmarui J)er il hene che avete creato. perc!tè non serve che a r<>ndercipiù miserabili se lo confrontiamo con tulio il male che ci avete forzalo a dooer subire» così Herbert Spencer (La preghiera del!'aleo - pag. 16). Tuttavia non sono questi i moti\"i sui quali Emile .\rmand fonda il suo ateismo: « io sono ateo perchè individualista» (pag. 2). Dio \"iene sempre conc·epilo come una persona, un padrone che vuole sia eseguita a puntino la sua volontlt. pena la sua collera e la sua vendetta; sia pure anche come (*) •Credo. di non credenti - C. Armand; R. Ardigò; R. Wright (Ragusa • Editrice • La Flac. cola • a cura di Franco Lcagio - 1967). 613

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