Volontà - anno XX - n.11 - novembre 1967
lo del bambino (strilli che manifeslano una sofferenza o la fame). Il nuovo nato è, per il fallo della non coordina• zione dei suoi gesti, in uno stato di di– pendenza nei con(ronti degli adulti che lo devono nutrire, tenerlo ad una tem• peratura conveniente, pulirlo. La sua coscienza non è strutturata. Egli non distingue il suo corpo dal mondo este– riore. Le sue percezioni si classificano in piacevoli e dolorose, e queste ultime provocano gli strilli. Il solo comporta· mento strutturato del nuovo nato è alimentare, egli sa poppare. La rela– zione del nuovo nato col mondo è una relazione con la madre che assicura la .;;ua alimentazione e gli procura diverse sensazioni piacevoli, quali il contatto dolce e caldo col corpo materno, così Cf)me ha dimostrato la psicologia spe– rimentale. La madre è dunque fonte di piacere. Essa è ciò che Mélanie Klein chiama il «buon oggetto» (3). Durante il primo anno della sua esi– stenza, il bambino struttura progressi– vamente lo spazio in spazio corporale e spazio esterno. Costruisce il suo sche· ma corporale e le «gcstalt» (forme) de– gli oggetti che differenzia da sé stesso. Questa conoscenza, associando le sen· sazioni dei diversi analizzatori interni (internoricettivi) ed esterni (esternori. cettivi) porta dapprima a riconosci• menti parziali. Il bambino ha di sé u– na immagine spezzettata che si unifica in seguito in uno «schema corporale». Gli oggetti del mondo sono progressi– vamente differenziati e diventano se– gnali, cioè prendono un significato. La madre. è prima differenziata da altre persone poi sono differenziate le per– sone dell'ambiente. I volti delle perso– ne prendono un senso in rapporto ai bisogni del neonato. Le persone che danno al bambino l'affezione di cui ha bisogno sono risentite come buoni «og– getti», le altre come cattivi, angosciosi «oggetti». In questo stadio di sviluppo, i bisogni affettivi del bambino sono tanto importanti quanto i suoi bisogni materiali ed esso reagisce ad ogni ca– renza con delle turbe del comporta• mento nei casi leggeri, e, se la caren– za affettiva è intensa e prolungata, con un arresto del suo sviluppo, tanto sta· turo-ponderale che psicomotorio, arre. sto che potrebbe essere causa di ritar· do mentale e somatico. Queste turbe sono state particolarmente descritte, nei bambini messi all'ospizio sotto il termine di «hospitalisme» (4). Questo primo anno della vita è do– minato, come si vede, dalla relazione madre-bambino. Questa relazione è strutturante. Secondo il comportamen· to affettivo della madre ed i mezzi di difesa del bambino, questo edificherà delle forme di reazioni altrui, che de– termineranno le loro relazioni verso altri. Ciò si esprimerà con comporta· menti nelle ulteriori tappe della sua esistenza, comportamenti che determi– neranno reazioni dell'ambiente e, in tal modo, contribuiranno a creare delle situazioni che il bambino dovrà af· frontare. J.1 bambino, avendo strutturato il suo sistema corporale ed avendo, in seguito alla maturazione del suo si• sterna nervoso, una certa coordinazio– ne delle sue percezioni e dei suoi mo· vimenti, potrà superare una nuova tap pa del suo sviluppo caratterizzato da apprendimenti fondamentali che per– mei tcranno il suo inserimento nel man• do umano sociale. Egli sta per appren– dere il movimento, la lingua, il control– lo sfinteriano. Si possono trovare stu· 625
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