Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967

HO all'esercito! O bicòonc significa opposizione. Obiezione di coscienza é la re– si~tcnza, la rivolta di chi, mosso dalla ccn~apC\'Olczza dcllr. propria rcsponsa– bili1i1 nel divenire della società, si op– pone alla imposizione di principi non condivisi E' la resistenza, la rivolta consapevole tli chi intende essere libe– ro e 1·ivendica per sé e per gli altri il diritto a decidere della propria vita. L'obie:tionc di coscienza è l'attacco che la Libertà porta all'Autorità per la rea– lizzazione di una società sempre più li– bera. Se in un remote, fuluro più nulla vi ~arà da obiettare, se il vivere coe– rentemente nllc proprie convinzioni, alla propria coscienza, s;uà realtà, la socie1fl. sarà libera e liheri sara:-mo i suoi componenti, ma fino ad allora l'unica maniera di essere liberi sarà lottare per la libertà, essere obiettori di coscienza. L'obiezione di coscienw, intesa come deve ess;e,·e, in una dimensione globa– le. impegna l'uomo in ogni suo pensie– r0, in ogni ,;;ua azione. Considerare l'o– hiezione di coscienza al servizio mili– tare ~ considerare un aspetto del pro– hlema e, nel considerare questo aspet– tc per tentare di prevederne sviluppo e conseguenze, è indispensabile non per– dere di vista aspetto, sviluppo e conse– guenze dell'obiezione di coscienza nella sua dimensione globale Obiettore di coscienza è dunque chi resiste o reagisce ad una imposizione. L'imposizione può consistere in costri_ zione (a fare) o repressione (a non fa_ re) e può indurre acquiscenza, resi– stenza, rivolta. Lo Stato, cioè l'organizzazione socia_ le in atto su di un dato territorio basa. t~ sulla disuguaglianza e sulla suddivi– sicne artificiosa dei componenti la so– cietà in sfruttati e sfruttatori, in co– mandanti e comandati, impone ai mem– bri della società il servizio militare. E' obiettore di coscienza chi si limi– ta ad oppore il prcprio rifiuto al sc1·vi– zio militare lasciando lo Stato libero di imporlo a chi è acquiescente, cd C o– biettore di coscienza chi si ribella allo Stato, all'autorità che intende imporre il servizio militare e combatte per di– s!ruggere l'm1torità stessa. L'esercito è lo strumento di difesa cd aggressione verso altri sta1i, di op– pressione e rcpressicne verso i compo– nenti la società e quindi verso la so– cietà s1essa, del quale l'organizzazione sociale in atto su di un dato territorio, lo Stato, si avvale per perpetuarsi ed espandersi. Abolire l'esercito significa disarma1·e ed abolire lo Stato, significa lasciare libera la società di costante mente adeguare alle proprie necessità la propria organizzazione, che verrà conseguentemente determinata ad ogni istante dalla coscienza sociale dei suoi componenti. L'abolizione dell'esercito e dello Stato è quindi indispensabile af– finchè possa prevalere la libertà. Un'azione che si prefigge tale obietti– vo può essere promossa e sostenuta unicamente cl.a coloro che abbiano in– teresse a promuoverla e sostenerla, cioè dagli sfruttati e da coloro che in– teresse vi trovano perchè sospinti dalla propria sensibilità sociale. Queste persone, più facilmente le se– conde, si ,w"edranno che la loro azio– ne non è circoscrivibile in una dctcr- 599

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