Volontà - anno XX - n.10 - ottobre 1967

impotente e più soggetta alle fo17..e tradizionalmente al potere politico– religioso-economico: l'emancipazione operata dalla scienza e dalla tecnica è stata una emancipazione più matc– ria!e e superfìcialc che ideale e pro– fonda; l'influenza che esse hanno a– nito sulruomo è- stata più tecnica e apparente che morale e reale; l'uo– mo cioè !e ha ac<·ellale più nel loro aspetto utile e confortevo1e che nel loro significato ctit·o allo a tramu– tarsi in cosciente costume di vita. L'essenziale ugunglianza degli uomi– ni da esse proelamata è rimasta più \'erbale che sostanziale. in quanto la \·era fo17..arivoluzionaria che da es– se può scaturire rimane fondamen– talmente in mano dei privilegiati <.> dei magnati del politicismo. Fino a quando le strutlurc sociali rimarranno tali da porre gli uomini gli uni contro gli altri e la scienza e la tecnica assisteranno acquiescenti alla mostruositl, di siffatto « ordine costituito». la speranza di realizza– re la società futura dell'amore e del– la libcrl:l internazionale forse sar~l pili un fallo di volontà etico-sociale d1e di progresso tecnico-seientifk·o. PASQUALINO VJLLELLA LA VITA COME OPERA D'ARTE':, I. Chi sono etio»? Nè materialismo nè s1>iritualismo. O GNI UOMO è una storia; chi è il soggetto di questa storia? In effetti ciascuno si incontra nell'esisten– za, senza previo suo atto di volontà, quasi spinto per forza ad un comples– so e continuo lavoro di ermeneutica e soluzione. Con vivo senso di disappun– to scopriamo che il mondo non è fat· to una volta per tutte, ma che deve essere rifatto da principio da noi, an– che se con i mezzi che ci olTre la s.10- ria, la tecnica, la cultura e, sopra tut– to, la nostra immaginazione. In effetti, bcnchè indigenti - mcstierosi di co– struirci un punto fis.so, una base di lancio su cui intentare la edificazione della nostra esistenza - trnviamo a portata di mano un cospicuo numero *L'b,piraztionc di qucl>tO i.critto t chiaranicn- 1(• ortcguiana 594 di ingredienti che ci "sono dati•- Sia– mo nel mondo, ma non siamo soli: ci im·olge la società in senso lato, la sto. ria e la geografia del luogo in cui ci troviamo, il rap1>0rto interindividuak con il prossimo. Teniamo a nostra disposizione una serie di utensili in senso pili proprio, quelli che ci proporziona l'allezza dei tempi; ma noi non siamo nulla di tut– to questo in senso specifico. Que,.,to ccmplesso di circostanze che così pro. fondamcntc ci condiziona non siamo noi. D'altronde, ciascun soggetto uma– no è dotato cli un corpo e di una psi– che inclividualissimi, suoi possessi per– sonali ed inalienabili_ Ma solo per ac– cidcns l'uomo è cciò che mangia• ed i meccanismi psichici che in noi funlio– nano sono solo s1rumenti, mere uti– lità pratiche che l'uomo è andato afli– nando nel corso dei secoli, ma pur nel. la loro grande odierna perfezione - che permette loro di fare scoprire la

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